Well, sono stato il primo a terminare il libro di Gianluca e mo vi dico che ne penso (e tutti in coro voi direte, giustamente, BOTHERED

)! Di libri sul football, sul nostro football, negli ultimi anni ne sono usciti diversi, la letteratura calcistica sta diventando un "genere" anche alle nostre latitudini e quindi cosa fa emergere un libro dalla massa delle tante pubblicazioni? Senza dubbio la chiave di lettura che si decide di proporre diventa fondamentale. Shot & Kicks, al pari di Rock & Goal della premiata ditta Galletti&Baciocchi, si fa forte nella scelta del tipo di calcio da raccontare. Nel caso del libro di Gianluca si parla di footie, quello inglese della golden era (quello degli anni 60/70), con qualche derapata storica negli 80's, quello ricco di tradizione e fascino quello che si racconta sempre meno anche fra chi il calcio inglese lo vive come una passione. Il libro è composto da brevi racconti, veloci e ficcanti come i dribbling di Best (o Morley) e potenti come le capocciate di Toshack (o Withe), racconti che sviscerano il footie ed il mondo che lo circonda. Si va dalla storia delle Schedine in UK fino ai primordiali esperimenti di treni speciali per i tifosi passando per i racconti di mavericks meno famosi delle leggende a noi note ma non per questo meno tremendi in campo e fuori (sopratutto fuori). Insomma Shot & Kicks è una sorta di viaggio nel tempo in una sorta di vecchissimo double-decker bus guidato con maestria da uno tizio vero, perchè Lord è uno vero, uno che alla passione per il footie ha dedicato molto tempo. Insomma sto libro odora di Bovril e meat pie, sa di seggiolini di legno e terraces stipate di tifosi urlanti rigorosamente in piedi. Considerando che Gianluca è un amatore della scrittura potremmo dire che questo libro, rispetto ad altri scritti da giornalisti con tanto di patentino, è un bel giant-killing letterario. Buona lettura.